Il Museo Archeologico di Stabia Libero D’Orsi: un viaggio nel tempo

Situato nel cuore di Castellammare di Stabia, il Museo Archeologico di Stabia rappresenta un’autentica gemma per gli amanti della storia e dell’arte antica. Ospitato nella storica Reggia di Quisisana, il museo accoglie i visitatori in un viaggio affascinante attraverso le testimonianze dell’antica civiltà romana che un tempo fioriva in queste terre, narrando la storia millenaria di Stabiae, dalle sue origini fino alla sua distruzione nel 79 d.C. a causa dell’eruzione del Vesuvio.

La storia del Museo Libero D’Orsi e dei suoi reperti

Il Museo Archeologico di Stabia, con la sua ricca storia e le sue preziose collezioni, rappresenta un importante punto di riferimento per la comprensione e la valorizzazione del patrimonio archeologico della regione. Inaugurato il 24 settembre 2020, nasce con l’obiettivo di conservare e promuovere le testimonianze dell’antica Stabiae, distinguendosi per il suo impegno nella ricerca, nella conservazione e nella divulgazione del patrimonio culturale della zona.

Grazie agli scavi condotti nel territorio circostante, il museo ha arricchito la propria collezione con reperti di inestimabile valore storico, artistico e archeologico, offrendo ai visitatori l’opportunità di immergersi in un’avvincente narrazione del passato.

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I tesori del Museo Archeologico di Stabia: affreschi, mosaici e manufatti

Tra le opere più significative del museo spiccano gli affreschi, le sculture e i manufatti che decoravano le antiche ville di Stabiae. Queste splendide testimonianze offrono uno sguardo unico sulla vita quotidiana, le abitudini e le credenze degli abitanti dell’epoca romana.

Tra i reperti di spicco presenti nel museo si segnalano:

  • Affresco di Hermes: proveniente da Villa San Marco, raffigura il dio Hermes seduto con il petaso e il caduceo, mentre regge un oinochoe. Rinvenuto nel 1952, è stato restaurato e oggi è esposto nel museo.
  • Affresco di Minerva: anch’esso da Villa San Marco, raffigura la dea Minerva con elmo e mantello. A causa di alcune parti mancanti, l’interpretazione della scena rimane incerta. Fu scoperto nel 1952 e restaurato.
  • Affresco di Eros e Dioniso: proveniente da Villa Arianna, rappresenta un amorino (Eros) che regge il braccio di un uomo dormiente, probabilmente Dioniso. Risale alla seconda metà del I secolo ed è stato ricomposto dai frammenti rinvenuti.
  • Affresco del Planisfero: da Villa San Marco, raffigura un globo con due sfere intersecanti mosse da figure femminili che rappresentano la Primavera e l’Autunno, assistite da amorini. Scoperto nel 1952, è stato restaurato.
  • Stucco del Satiro con rhyton: da Villa Petraro, mostra un giovane satiro nudo che corre, reggendo con la mano destra un rhyton e con la sinistra una pelle di fiera. Ornava il calidarium della villa e fu scoperto tra il 1957 e il 1958.
  • Stucco di Psiche: anch’esso da Villa Petraro, raffigura Psiche nuda con le ali spiegate, che regge un fiocco nella mano destra e un mantello nella sinistra. Anch’esso decorava il calidarium della villa.

Oltre a questi capolavori, il museo conserva numerosi reperti, tra cui pavimenti in opus sectile, stucchi, terrecotte, vasellame da mensa e oggetti in bronzo e ferro, alcuni mai esposti prima in Italia.

Da luglio 2024, tra l’altro il Museo Archeologico di Stabia Libero D’Orsi ha ampliato il suo percorso espositivo grazie all’arrivo di eccezionali reperti provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN). Questo arricchimento è stato possibile grazie a un Accordo di valorizzazione sottoscritto nel 2023 tra il Parco Archeologico di Pompei e il MANN, finalizzato alla promozione del patrimonio stabiano.

Tra i nuovi reperti esposti spiccano una coppa in ossidiana con motivi egittizzanti e un busto-ritratto di una principessa giulio-claudia, attribuito a Claudia Ottavia, figlia dell’imperatore Claudio e prima moglie di Nerone.

  • La coppa in ossidiana, una delle tre rinvenute a Villa San Marco da Libero D’Orsi nel 1954, è decorata con pietre preziose e motivi egittizzanti, riflettendo la moda che si affermò a Roma dopo la conquista dell’Egitto nel 31 a.C. La preziosità dei materiali e la raffinata tecnica di lavorazione suggeriscono una committenza esclusiva e l’opera di artigiani altamente specializzati.
  • Il busto-ritratto, attribuito a Claudia Ottavia, rappresenta una delle figure femminili più affascinanti della dinastia giulio-claudia. La scultura, caratterizzata da una straordinaria finezza esecutiva, offre uno sguardo privilegiato sulla ritrattistica imperiale romana e sulle personalità dell’epoca.

Questi nuovi reperti si aggiungono alle già ricche collezioni del museo, offrendo ai visitatori un’esperienza ancora più completa e immersiva nella storia e nell’arte dell’antica Stabiae. L’ampliamento del percorso espositivo sottolinea l’importanza della collaborazione tra istituzioni culturali per la valorizzazione e la diffusione del patrimonio archeologico italiano.

Molto più di un semplice museo

Oltre alla pura contemplazione artistica, il Museo Archeologico di Stabia offre ai visitatori la possibilità di vivere esperienze immersive e didattiche. Attraverso ricostruzioni virtuali, proiezioni interattive e guide esperte, i visitatori possono approfondire la conoscenza dell’antica Stabiae e delle sue meraviglie archeologiche, immergendosi completamente nella storia e nella cultura dell’epoca romana. Queste esperienze coinvolgenti permettono ai visitatori di esplorare le antiche tradizioni e i segreti della vita quotidiana degli abitanti di Stabiae.

Il museo svolge un ruolo fondamentale nella conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale della regione. Grazie all’impegno costante degli studiosi e degli esperti, rappresenta un faro per la memoria storica di Castellammare di Stabia. Inoltre, ogni prima domenica del mese, l’ingresso ai musei statali, inclusa la Reggia di Quisisana, è gratuito, offrendo un’opportunità in più per scoprire questi tesori.

Perché visitarlo, quindi?

In conclusione, il Museo Archeologico di Stabia si erge come un luogo straordinario che unisce passato e presente, arte e storia, offrendo ai suoi visitatori un’esperienza unica e indimenticabile. Attraverso le sue sale ricche di tesori antichi e le sue narrazioni coinvolgenti, il museo ci invita a esplorare le profondità del tempo e a scoprire i segreti di un’epoca lontana ma sempre viva nella memoria e nell’arte di Castellammare di Stabia. Un viaggio indimenticabile alla scoperta delle bellezze nascoste di un passato millenario che continua a risplendere nel presente.

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Alessandro De Cenzo

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